Organismo disidratato: quali sono i segnali (anche nei bambini) e cosa fare

I 2/3 del nostro corpo è costituito da acqua, fondamentale per svolgere funzioni essenziali come la lubrificazione degli occhi, l’espulsione delle tossine e la digestione. Per disidratazione si intende la condizione in cui l’organismo perde più acqua di quella che contiene. Questo stato comporta uno squilibrio dei livelli di Sali e di zuccheri presenti nel sangue, che va a interferire sul corretto funzionamento dell’organismo.

Come capire se si è disidratati? I segnali

Sapevi che il cervello è costituito dal 90% di acqua? Uno studio condotto dai ricercatori della University of East London, ha scoperto che questa influisce positivamente sull’umore, la concentrazione e persino sulla memoria. Ecco perché quando siamo disidratati ci sentiamo stanchi e spossati. Ma non solo: una quantità insufficiente di acqua compromette il trasporto delle sostante nutritive, danneggiando il sistema immunitario dell’organismo. Quando siamo disidratati tendiamo quindi ad ammalarci più frequentemente.

Quali sono gli altri sintomi della disidratazione?

  • Sete intensa
  • Vertigini e capogiri
  • Urina di colore scuro e maleodorante
  • Minzione meno frequente
  • Stitichezza
  • Ritenzione idrica
  • Pelle secca
  • Acne
  • Maggiore predisposizione agli infortuni (l’acqua è essenziale per la salute delle articolazioni e della cartilagine).

… E i sintomi della disidratazione nei bambini?

Bambini e neonati sono più soggetti a soffrire di disidratazione in quanto il loro organismo contiene più liquidi (l’acqua rappresenta infatti il 75% del loro peso corporeo mentre negli adulti si aggira al 60%) e posseggono un corpo più piccolo.

Tra i principali sintomi:

  • Perdita di peso in breve tempo (se la perdita supera il 5% del peso corporeo, si parla di problema medico)
  • Poca reattività
  • Pelle secca e fredda
  • Bocca asciutta e labbra screpolate
  • Sonnolenza o irascibilità
  • Riduzione del volume delle urine che presentano un colorito scuro
  • Occhi infossati e, nel neonato, infossamento della fontanella sulla testa
  • Pianto senza lacrime.

Quali sono i soggetti più a rischio di disidratazione?

Oltre ai bambini, queste le categorie più a rischio:

  • Anziani: con l’invecchiamento il corpo perde la capacità di trattenere l’acqua e la sete si manifesta più di rado. L’insorgere di malattie croniche come ad esempio il diabete o l’assunzione di determinati farmaci, aggravano inoltre queste problematiche.
  • Atleti: durante l’esercizio fisico l’organismo potrebbe perdere più acqua di quanta ne assorbe.
  • Soggetti affetti da malattie croniche: chi non cura il diabete rischia maggiormente di disidratarsi. Tra le altre patologie ricordiamo quelle che colpiscono i reni, l’alcolismo e i disturbi delle ghiandole surrenali.

Cosa fare e cosa NON fare per combattere la disidratazione?

  • Introdurre liquidi è (ovviamente) il rimedio principale. E se proprio non si riesce a bere 1litro e mezzo/2 litri di acqua oligominerale al giorno, è consigliabile aiutarsi consumando tè, tisane, infusi e mangiando cibi ricchi di acqua (es. brodo). NO invece al caffè, bibite gassate ed energy drink (questi ultimi, vanno assunti solo in caso di necessità e sempre in quantità ridotte).
  • In caso di vomito e diarrea, è consigliabile bere a piccoli sorsi.
  • Nei bambini, l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia l’assunzione di soluzioni orali specifiche a base di potassio, zuccheri e Sali minerali.

Se desideri saperne di più, ti consiglio di leggere questo articolo: Trucchi e consigli per idratarsi (e bere più anche in inverno)

articolo pubblicato da
Acqua Santo Stefano
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