Le acque minerali imbottigliate contengono arsenico, un semimetallo pericoloso per la salute umana perché potenzialmente cancerogeno: in rete circola questa notizia risalente ai dati di una ricerca del 2010, pubblicata dalla rivista Scienze e realizzata all’interno del progetto Atlante Europeo sotto la guida dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group.
Quali acque contengono più arsenico?
In rete è presente una lista che mostra i livelli di arsenico presenti nelle più note acque minerali in commercio, è bene specificare che anche l’acqua minerale in bottiglia in commercio con il più elevato contenuto di arsenico, rientra nei limiti fissati dalla legge.
Ma come stanno realmente le cose? Le acque in bottiglia con la più elevata quantità di arsenico sono veramente dannose per il nostro organismo? Facciamo un po’ di chiarezza.
Arsenico nell’acqua minerale: in quali quantità per non essere pericoloso?
Che l’arsenico abbia effetti pericolosi sull’organismo umano è un dato certo. Ma bisogna consumarne in quantità abbondanti. E bere uno o più bicchieri d’acqua anche quelle su cui si è puntato il dito, non è di certo dannoso per noi umani.
L’aspetto quindi più importante è capire la quantità di arsenico tollerata dal nostro organismo per non subire danni a riguardo.
0,010 microgrammi al litro di arsenico è il quantitativo considerato tollerabile nelle acqua minerali naturali.
Al di sotto di questa soglia, non è previsto alcun tipo di intervento da parte delle autorità sanitaria, così come si legge nel decreto del Ministero della Salute del 10 febbraio 2015.
E l’Acqua Santo Stefano?
Le tracce di arsenico nella nostra acqua sono inferiori allo 0,0001 mg/l, quindi si può considerare non rilevabile.
Come scegliere l’acqua migliore da bere?
Secondo l’Ordine Nazionale dei Biologi si possono considerare ottimali le acque oligominerali con un residuo fisso tra 200 e 300 mg/l, né troppo povere né troppo ricche di sali minerali. Un ridotto o nullo quantitativo di arsenico rientra comunque tra i fattori per la selezione della migliore acqua da bere.
Acqua Santo Stefano sgorga spontaneamente dalla fonte omonima a 700 metri sul livello del mare, all’interno Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con temperatura costante alla fonte e un basso residuo fisso: con i suoi soli 250 mg/l a 180°C, è un’acqua oligominerale indicata per le diete povere di sodio. Non contiene inoltre, nessuna traccia di arsenico.
Si tratta insomma di un’acqua oligominerale che può essere consumata a tavola con serenità da tutta la famiglia, bimbi e neonati compresi.
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