Acqua minerale e acqua filtrata: quali sono le differenze

L’acqua minerale e l’acqua filtrata rappresentano due delle opzioni più comuni sul mercato, anche se, è bene sottolinearlo, ci sono importanti differenze che è fondamentale conoscere: dall’origine alle caratteristiche peculiari, fino alle analisi e ai controlli a cui entrambe vengono sottoposte.

Acqua minerale e acqua filtrata: quali sono le differenze. L’acqua è una risorsa essenziale per la vita umana, per questo è fondamentale scegliere la giusta tipologia da bere. Spesso, infatti, le acque minerali vengono generalmente equiparate alle altre acque da bere, proprio come quelle filtrate. In realtà si tratta di prodotti molto diversi fra loro e con differenti normative di riferimento. Conoscere queste informazioni può aiutare a prendere una decisione più consapevole su quale tipo di acqua scegliere per la propria salute e il proprio benessere.

Per approfondire: “Acqua minerale: impariamo insieme a leggere l’etichetta

Caratteristiche dell’acqua minerale

L’acqua minerale proviene da una fonte naturale contenente minerali come calcio, magnesio e sodio. Questi minerali sono utili per mantenere una buona salute e possono avere un effetto positivo sulla digestione, la pressione sanguigna e la salute ossea. Inoltre, l’acqua minerale viene imbottigliata direttamente dalla fonte, il che significa che è meno soggetta a contaminazione rispetto all’acqua del rubinetto. Deve possedere componenti microbiologiche ben precise, che ne garantiscano la purezza, oltre a caratteristiche chimiche costanti e limiti relativi al contenuto di sostanze che possono risultare tossiche.
È il Ministero della Salute che riconosce e autorizza che un’acqua sia effettivamente un’acqua “minerale naturale”. In seguito a un’accurata valutazione degli studi clinici-farmacologici, infatti, è proprio il Ministero che autorizza con un decreto di riconoscimento le indicazioni favorevoli alla salute che possono essere riportate in etichetta, secondo alcune espressioni previste dal Decreto Legislativo 176/2011 (ad esempio “stimola la digestione”). In base a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 8 ottobre 2011, n. 176, sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari ed, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute.
Le acque minerali, infatti, sono le uniche acque da bere che riportano in chiaro sulle confezioni le etichette esplicative con l’origine della sorgente, le caratteristiche chimico fisiche e la composizione salina dell’acqua. Le analisi sull’etichetta delle bottiglie delle acque minerali devono essere aggiornate per Legge almeno ogni 5 anni. Una volta all’anno l’azienda imbottigliatrice deve inviare all’autorità sanitaria i risultati delle analisi per verificare la sua composizione anche se, i controlli sulla qualità dell’acqua eseguiti dall’azienda lungo tutto il processo produttivo sono molto più frequenti.
Secondo la normativa, un’acqua minerale naturale deve quindi possedere i seguenti requisiti:

  • l’origine sotterranea e protetta;
  • la purezza originaria e la sua conservazione;
  • l’imbottigliamento all’origine della sorgente e l’arrivo sulla tavola così come sgorga alla fonte;
  • il tenore in minerali e oligoelementi e le caratteristiche essenziali costanti nel tempo;
  • eventuali proprietà favorevoli alla salute;
  • l’apposito riconoscimento dal Ministero della Salute, quindi deve essere valutata sotto il profilo geologico, fisico-chimico e microbiologico come garanzia della sua purezza originaria e della costanza nel tempo delle sue caratteristiche essenziali.

Un’acqua minerale che presenta parametri fuori del limite fissato dalla legislazione, perde il riconoscimento ministeriale e non può più essere commercializzata.

Caratteristiche dell’acqua filtrata

L’acqua filtrata è il risultato dell’utilizzo di un’apparecchiatura professionale o di caraffe filtranti (osmosi inversa, filtri a carbone attivo, filtri a struttura composita) necessarie al trattamento dell’acqua potabile, che viene distribuita dalla rete dell’acquedotto cittadino e destinata al consumo umano. Sul mercato sono disponibili differenti apparecchiature, da quelle domestiche, alle caraffe filtranti a quelle installate nei bar e nei ristoranti. I filtri delle apparecchiature professionali o delle caraffe possono modificare il colore, la limpidezza, le caratteristiche chimiche e microbiologiche e il gusto dell’acqua che esce dai rubinetti.
L’acqua filtrata viene comunemente utilizzata per migliorare il gusto e la qualità dell’acqua del rubinetto, ma non contiene minerali come l’acqua minerale. L’acqua filtrata è di fatto l’acqua del rubinetto di casa sottoposta a un ulteriore processo di depurazione, che elimina tracce di cloro e di altri residui chimici.
Attualmente il Decreto Ministeriale 7 febbraio 2012, n. 25, che contiene disposizioni tecniche riguardanti le apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano, richiede che sia assicurata la disponibilità di esaustive istruzioni d’uso per quanto riguarda l’installazione, la manutenzione e l’impiego dei dispositivi, in funzione sia della tipologia di trattamento che delle specifiche dell’apparecchiatura, al fine di prevenire potenziali rischi per la sicurezza dei consumatori e garantire le prestazioni dei dispositivi. Questi, infatti, possono modificare le caratteristiche chimiche, microbiologiche e organolettiche dell’acqua che esce dal rubinetto, causando un impoverimento dell’acqua con un abbattimento di micronutrienti e sali minerali. Inoltre queste apparecchiature devono essere adeguatamente mantenute con la sostituzione periodica dei filtri, per consentire un corretto funzionamento ed evitare inconvenienti di ordine igienico-sanitario.
Da precisare che l’acqua in uscita dalle apparecchiature di trattamento installate in bar e ristoranti viene sottoposta a prelievi e controlli da parte delle ASL, ma la norma non detta la frequenza dei controlli. In questi casi il proprietario, a sua discrezione, può procedere ai controlli dell’acqua affidandosi a laboratori esterni, o utilizzando degli appositi kit, che però consentono la determinazione solo di alcuni parametri chimici.

Acqua filtrata o acqua minerale?

In generale, alla luce di ciò che abbiamo visto finora, possiamo affermare che l’acqua filtrata viene trattata per eliminare impurità e sostanze indesiderate come cloro, batteri e metalli pesanti, mentre l’acqua minerale contiene naturalmente minerali e altre sostanze come sodio, calcio e magnesio, che vanno ad apportare proprietà benefiche per l’organismo umano (che vanno evidenziate sull’etichetta della bottiglia). Un importante vantaggio delle acque minerali, infatti, è l’obbligo per Legge di riportare la composizione chimica sull’etichetta, in modo che per il consumatore risulti semplice verificare le caratteristiche dell’acqua e scegliere il prodotto più adatto alle sue esigenze. L’acqua filtrata viene solitamente fornita dall’acqua pubblica, mentre l’acqua minerale viene estratta da sorgenti naturali e imbottigliata direttamente alla fonte.
Tra le più importante differenze troviamo anche che l’acqua minerale viene commercializzata in contenitori sterili, mentre l’acqua filtrata, soprattutto nei ristoranti, deve essere accuratamente controllata per una questione legata all gestione igienico sanitaria delle caraffe che, se non curate adeguatamente, possono risultare un significativo ricettacolo di batteri.
Acqua Santo Stefano sgorga da una fonte incontaminata del Parco Nazionale del Cilento e Valle di Diano. Un’acqua batteriologicamente purissima, che presenta una temperatura costante alla fonte e si caratterizza per il suo basso residuo fisso, motivo per il quale viene classificata come acqua oligominerale.
Gli studi condotti dall’Università di Napoli indicano che l’Acqua Santo Stefano è l’ideale per prevenire calcoli e gotta e per trattare colicistopatie croniche e gastriti. Inoltre, favorisce la diuresi e la digestione, libera l’organismo dal sodio in eccesso e ha effetti benefici contro la ritenzione idrica e il colesterolo ematico, favorendo l’eliminazione di acido urico. Acqua Santo Stefano presenta anche un esiguo contenuto di sodio, quindi particolarmente indicata per le “diete povere di sodio”, perfetta per assicurare idratazione e benessere all’organismo, e in particolare per chi svolge attività fisica e sport e per reintegrare i liquidi persi.
L’acqua minerale in bottiglia presenta un ulteriore vantaggio: la portabilità. L’acqua minerale può essere infatti contenuta in packaging di vetro o in PET, che permette di essere trasportata facilmente ed essere disponibile in qualsiasi momento della giornata. A questo proposito Acqua Santo Stefano abbraccia la filosofia ecosostenibile attraverso l’adesione e il sostegno a progetti a supporto dell’economia circolare e della protezione dell’ambiente. Tra questi troviamo il CORIPET, allo scopo di realizzare materiale 100% riciclabile per un continuo riciclo senza la perdita delle caratteristiche fisiche e chimiche, ma che sia anche resistente e duraturo nel tempo, facile da lavorare e con un peso limitato.

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Leggi anche: “Benefici dell’acqua: perché bere acqua naturale fa bene

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Acqua Santo Stefano
Acqua Santo Stefano, sgorga pura da una fonte incontaminata del Parco del Cilento e Vallo di Diano. È un'acqua oligominerale povera di sodio, ideale per tutta la famiglia.
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