5 Giugno, Giornata Mondiale per l’ambiente: come fare la tua parte ogni giorno

Da oltre mezzo secolo il 5 giugno ci ricorda quanto siamo legati al pianeta che abitiamo. Istituita alla Conferenza di Stoccolma del 1972 e sostenuta dall’UNEP, la Giornata Mondiale per l’Ambiente invita governi, imprese e cittadini a misurare la propria impronta ecologica e, se necessario, a ridurla. Il focus del 2025 è l’inquinamento da plastica: un’emergenza che tocca mari, terreni, atmosfera e perfino il nostro sangue. A settembre i Paesi torneranno a negoziare un trattato globale per contenerla, le scelte che faremo nei prossimi mesi peseranno sul risultato.

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Dalla teoria alla pratica: la plastica che non deve finire dispersa

Ogni volta che scartiamo un prodotto usa-e-getta aggiungiamo un granello a una montagna di rifiuti che impiega secoli a degradarsi. Il problema, però, non è la plastica in sé, materiale leggero, sicuro e riciclabile, ma la sua dispersione nell’ambiente. Se avviata a raccolta differenziata e trasformata in nuova materia prima, la bottiglia d’acqua diventa un anello virtuoso invece che un rifiuto. La Giornata del 5 giugno serve a ricordarci proprio questo: un flacone lanciato in mare è inquinamento, la stessa bottiglia conferita correttamente è risorsa.

L’Italia che si mobilita

Nel nostro Paese la ricorrenza è anticipata da eventi come la Festa dell’Ambiente di Benevento, dove ARPA Campania mostra come vengono monitorati aria, suolo e biodiversità, o dalle iniziative di ISPRA dedicate ai rifiuti marini. Manifestazioni che trasformano piazze e giardini in laboratori a cielo aperto e dimostrano come la sostenibilità non viva solo nei documenti ONU, ma nelle scelte di scuole, famiglie e imprese.

Acqua Santo Stefano: quando la bottiglia è parte della soluzione

Se c’è un oggetto sotto i riflettori quando si parla di plastica è la bottiglia d’acqua. Acqua Santo Stefano dimostra che un packaging può essere al tempo stesso funzionale e responsabile:

  • PET 100 % riciclabile: ogni bottiglia è pensata per tornare a nuova vita.
  • Socio Co.Ri.Pet: l’azienda fa parte del consorzio riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente che coordina produttori e riciclatori, garantendo la tracciabilità del PET lungo tutta la filiera.
  • Energia pulita: l’impianto di imbottigliamento utilizza pannelli fotovoltaici, riducendo le emissioni di CO₂.
  • Residuo fisso 240 mg/L e sodio 2,96 mg/L: un’acqua oligominerale leggera, imbottigliata alla fonte nel Parco Nazionale del Cilento, che arriva sulla tavola con il minimo impatto ambientale.

In altre parole, non si tratta di bandire la plastica, ma di chiudere il cerchio: produrre, usare, raccogliere, riciclare.

Un sorso responsabile, ogni giorno dell’anno

Il Decennio ONU per il ripristino degli ecosistemi (2021-2030) ci ricorda che il cambiamento è fatto di milioni di piccoli gesti ripetuti. Chiudere il rubinetto mentre si spazzolano i denti, scegliere un’acqua che investe in riciclo come Acqua Santo Stefano: sono azioni minime che, moltiplicate, spostano l’ago della bilancia ambientale.

Così, quando aprirai il frigo e troverai una bottiglia Santo Stefano, saprai che quel sorso non è solo fresco e leggero, è parte di un circuito virtuoso che trasforma la plastica da problema a risorsa. Ed è esattamente questo l’obiettivo della Giornata Mondiale per l’Ambiente: trasformare la consapevolezza in abitudine, goccia dopo goccia, giorno dopo giorno.

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Acqua Santo Stefano
Acqua Santo Stefano, sgorga pura da una fonte incontaminata del Parco del Cilento e Vallo di Diano. È un'acqua oligominerale povera di sodio, ideale per tutta la famiglia.